Sono centododici le realtà vitivinicole della Sardegna che parteciperanno all’edizione numero 55 del Vinitaly, in programma dal 2 al 5 aprile a Verona. Vecchie e nuove cantine per far conoscere etichette che anno dopo anno di ritagliano un posto importante nel mercato nazionale e internazionale dei vini.
L’appuntamento è certamente invitante perché si parla della fiera più importante al mondo con la presenza di buyer nazionali e internazionali che possono aprire importanti prospettive di vendita anche alle realtà più piccole.
Del resto, l’industria vinicola italiana vale 31,3 miliardi di euro, impegna 530 mila aziende con circa 870 mila addetti, ed è in cima alla speciale classifica relativa alla bilancia commerciale del made in Italy “tradizionale”, quello delle 4A (Abbigliamento, Alimentare, Arredamento, Automazione) che vale ogni anno circa 200 miliardi di euro.
Tra le realtà vitivinicole isolane presenti a Verona, 72 andranno a collocarsi all’interno del padiglione 8 allestito dalla Regione Sardegna, che ha anche messo su un piccolo calendario di eventi (consultabili sulla pagina https://www.sardegnavinitaly.it/eventi/) enogastronomici con l’obiettivo di far conoscere ed esportare anche altri tipi di eccellenze.
Tra gli appuntamenti da non perdere, la masterclass sui vitigni autoctoni minori della Sardegna (Nasco, Arvisionadu e Granazza) con la presenza degli enologi Mariano Murru, Andrea Pala e Antonio Manca, la conferenza stampa di presentazione del consorzio di tutela della vernaccia di Oristano, la conferenza stampa di presentazione del concorso internazionale Grenache Du Monde 2023 a cura dell’Agenzia Laore Sardegna, la degustazione guidata di vini, abbinati ai prodotti della grande tradizione casearia sarda con formaggi tradizionali di capra, con la partecipazione di Giuseppe Carrus (giornalista del Gambero Rosso) e del casaro Danilo Farina. E sempre con Giuseppe Carrus, insieme al produttore di salumi Antonello Salis, una degustazione guidata di vini, abbinati ai salumi della norcineria isolana realizzati con carni di maiale di razza sarda.
Che la Sardegna non sia una semplice spettatrice dell’edizione 2023 è dimostrato anche dal fatto che Akènta Sub, il vino subacqueo della cantina Santa Maria La Palma di Alghero, sia stato selezionato come Official Wine di Vinitaly and The City, il fuori salone di Vinitaly che si apre il 31 marzo con quattro giorni di degustazioni, incontri ed eventi diffusi nel cuore di Verona. È la prima volta per vino sardo, un riconoscimento importante per l’intera produzione enologica dell’Isola. È inedita anche la scelta di una bottiglia affinata sotto il livello del mare.
I NUMERI DELL’EDIZIONE 2023
Ad oggi sono oltre 1000 i “superacquirenti” esteri di vino italiano da 68 Paesi già accreditati: +43% rispetto al 2022, dagli Usa all’Africa, dall’Asia – con il grande ritorno della Cina e Giappone – al Centro e Sud America fino al Vecchio Continente tutto rappresentato e alle Repubbliche eurasiatiche. Un dato, questo, che incrementerà il totale del panel internazionale del business in fiera nei quattro giorni di manifestazione e che, secondo le proiezioni, dovrebbe superare il consuntivo 2022 di Vinitaly che si chiuse con 25mila buyer stranieri da 139 Paesi, il 28% degli 88mila operatori totali arrivati a Verona, facendo registrare la più alta incidenza estera di sempre.
Tra i 68 Paesi rappresentati a Vinitaly 55, spiccano per numerosità le delegazioni di operatori e importatori profilati da Stati Uniti e Canada, a pari merito con un contingente che supera complessivamente i 200 top buyer, con nuovi arrivi dalla grande distribuzione del Midwest e dai vertici della Nabi (National association of beverage importers, l’associazione degli importatori di vino negli Usa) e con ben undici referenti della Société des Alcools du Quèbec (Saq) e del Liquor control Board of Ontario (Lcbo), due dei più importanti Monopoli canadesi.
Grande attesa per il ritorno della Cina che, dopo i lockdown e i divieti prolungati, è pronta a riprendersi il proprio status di colosso emergente. Una selezione, quella realizzata dalla sede operativa di Veronafiere a Shangai unitamente agli uffici operativi della joint venture a Shenzen, che porterà a Vinitaly 130 responsabili acquisti tra cui i primi venti importatori nazionali per volume e valore come Cws, Interpocrom e Asc, i principali gruppi di primo livello dell’horeca, da Vino Bento a Wine Universe e Gruppo Bottega fino Lady Penguin e Vinehoo, le piattaforme di e-commerce più referenziate.