Vignaioli Cadinu è una piccola azienda vitivinicola a conduzione familiare che nasce a Mamoiada nel giugno del 2019 da due fratelli: Pino, piccolo artigiano locale, e Giovanni, giovane laureato, entrambi con la passione per la viticoltura, tramandata dal padre nel vigneto di famiglia.
Le vigne, coltivate interamente a cannonau, sono situate a 750 m di altitudine in località “Su Tutturighe”. Questa zona ha caratteristiche ambientali e morfologiche che la rendono particolarmente adatta per la produzione di uve Cannonau. Il sistema di allevamento utilizzato è l’alberello e la conduzione del vigneto è interamente in regime biologico.
La cantina si trova in un luogo speciale: Mamoiada è un paese di 2500 abitanti del centro Sardegna, la tradizione vitivinicola è radicata nella cultura locale e i vigneti secolari e quelli più giovani delineano le colline circostanti. A sostenere questa tradizione sono le 200 Cantine familiari, che producono vino per autoconsumo, e poco meno di 40 sono quelle che imbottigliano regolarmente, per un totale 400.000 bottiglie all’anno. Un territorio altamente vocato per la viticoltura. A Mamoiada, infatti, ci sono circa 350 ettari di vigneto, il vitigno più coltivato è il Cannonau (95%) e grazie a dei nuovi impianti, si sta valorizzando anche la Granazza, un vitigno autoctono a bacca bianca.
In questo contesto davvero speciale, spicca la presenza di Vignaioli Cadinu: “I nostri vini richiamano la tradizione in tutto e per tutto, dalla coltivazione manuale delle viti, alla vinificazione in cantina; anche il nome scelto, Martis Sero, richiama i festeggiamenti del Carnevale di Mamoiada e alla figura iconica di Juvanne Martis Sero, che sicuramente, più di tutte, simboleggia il legame ancestrale tra uomo e vino. Perché ci definiamo vignaioli? Perché il vino buono si fa in vigna”.
Prodotto in numero limitato dalla cantina Vignaioli Cadinu, il Cannonau DOCMartis Sero esprime con vigore l’unicità del territorio della Mamoiada. Le vigne si trovano a oltre 700 metri di altezza, in un territorio incontaminato: il vino fermenta sui lieviti indigeni prima di affinare per circa 8-10 mesi in acciaio, seguiti da due mesi in bottiglia.
La particolare etichetta della bottiglia viene realizzata riciclando scarti agricoli e vinacce. Un vino che esprime la forza del territorio. Di rubino scuro, si distinguono subito le note di frutta scura, confettura, echi di spezie e sottobosco. Al palato è corposo, intenso, caldo, con tannini presenti ma ben equilibrati.
L’annata 2020 è entrata a pieno diritto nella Guida Top 100 Migliori Vini d’Italia 2023 di winemag.it. Un cannonau in purezza prodotto in sole 2560 bottiglie. Naso su ricordi leggeri di marzapane sul frutto croccante, fiori di rosa e viola, agrumi. La gradazione è di 15,5% ma al palato la sua forza alcolica si ammorbidisce fino a diventare piacere puro. Un vero e proprio manifesto per il Cannonau. Un vino di grande pienezza e struttura che oggi si presenta con la Riserva Martis Sero Gino Cadinu: soltanto 650 bottiglie per l’annata 2021, a certificare a tutti gli effetti il valore di vino raro.
Di estremo interesse enologico Martis Sero Horo, un vino bianco prodotto esclusivamente da uve Granatza. Il vigneto di “Fittiloghe” si trova a 700 metri sul livello del mare: le viti hanno 80 anni e sono allevate ad alberello su terreno a disfacimento granitico, donano al Martis Sero Horo un carattere unico.
La vendemmia avviene manualmente nel mese di settembre con rese contenute di soli 40 quintali per ettaro. Dopo una macerazione sulle bucce di 15 giorni, si procede con una pressatura soffice che esalta le note varietali. La fermentazione avviene spontaneamente grazie ai lieviti indigeni. Il vino matura per 12 mesi in barrique esausta e ulteriori 6 mesi in bottiglia.
La produzione è limitatissima, solo 500 pregiate bottiglie. Il Martis Sero Horo è un vino bianco di grande carattere che racchiude tutta la forza espressiva del vitigno e del terroir da cui nasce.
L’enologo è il sardo Andrea Pala, classe 1986, eletto nel 2021 miglior giovane enologo d’Italia, che ha avuto importanti riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. Sua la firma del miglior Vermentino al Vinitaly 2023 e del terzo miglior vino bianco d’Italia per il prestigioso annuario 2024 “I Migliori Vini Italiani di Luca Maroni”.
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