Cagliari, Museo Archeologico, statua da Mont’e Prama

È un viaggio affascinante nella storia della Sardegna quello intrapreso dal Festival Internazionale dell’Archeologia. Dopo il villaggio Nuragico di Barumini, l’Isola dei Giganti ha vissuto la sua seconda giornata nel sito dove la storia delle scoperte archeologiche nel Mediterraneo si è arricchita di nuovi elementi che hanno attirato l’attenzione della comunità scientifica mondiale. Il direttore artistico Giorgio Murru, che ha introdotto la serata, non ha smesso i panni dell’archeologo e ha ricordato come Mont’e Prama sia il luogo simbolo della manifestazione. Per tutta la serata si è avvertito il respiro dei giganti, molti dei quali, è stato ricordato, giacciono ancora sotto terra in attesa di essere svelati dalla nuova campagna di scavi. La giornalista Giovanna Zucconi, che ha coordinato la conferenza spettacolo,ha ribadito l’importanza e la magia di realizzare un festival in un’area “dove si sentono forti le presenze dei giganti”. Il ministro della cultura Dario Franceschini ha rivolto un messaggio ai presenti ricordando l’avvio della nuova attività di scavo: “È imminente, inoltre- l’avvio di un’ulteriore intervento, pari a 600.000 mila euro che vedrà Soprintendenza e Segretariato Regionale del Ministero della Cultura intervenire di concerto con la Fondazione Mont’e Prama”.

Il ministro ha poi sottolineato come il ministero abbia stanziato 2,8 milioni di euro per la gestione del progetto di restauro. A queste risorse, oltre i 3 milioni di euro per ampliare il Museo Archeologico di Cabras, si aggiungono 4,15 milioni di euro per il sito di Tharros, anch’esso in fase di passaggio sotto la gestione della Fondazione. “Si tratta di un impegno significativo – ha concluso Franceschini – per tutelare un patrimonio che non ha eguali”. Il sindaco di Cabras Andrea Abis ha ricordato l’importanza di affidare la gestione del sito di Mont’e Prama, e di tutta l’area della penisola del Sinis, alla Fondazione grazie a un accordo tra Ministero, Regione Sardegna e comune, ovvero di tutti quei soggetti che governano le politiche di valorizzazione dei beni culturali.

Dalla viva voce di Carlo Tronchetti, Raimondo Zucca, Emina Usai e Alessandro Usai, che nel tempo si sono avvicendati nelle ricerche, il pubblico ha potuto scoprire il vero significato della scoperta dei Giganti e l’emozione che i ritrovamenti volta per volta hanno trasmesso. Un percorso scientifico e di ricerca assai lungo, non privo di difficoltà, che soltanto oggi si manifesta in tutta la sua importanza anche una eco mediatica senza precedenti. 

Patricia Olivo (Direttrice del Segretariato Regionale del MiC in Sardegna e componente del Cda della Fondazione Mont’e Prama) e Monica Stochino (Soprintendente ABAP per la Città Metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna) nei loro interventi hanno fatto il punto della situazione, dalla gestione dei cantieri di scavo alle strategia più corrette per la conservazione e valorizzazione del bene, fino alla definizione del sito come “un luogo aperto, come tema centrale dell’esperimento che qui si sta facendo” in un’area dalla straordinaria valenza storica, archeologica e anche umana.

Le launeddas di Luigi Lai e di Marcello Floris e il sax di Gavino Murgia hanno creato la giusta atmosfera per una serata che si è conclusa con l’evento enogastronomico “Gusta il Territorio”.

 

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