Educazione, formazione, ambiente, cultura, relazione e, soprattutto, integrazione. Sono queste le parole che hanno caratterizzato il terzo Campus della Longevità che si è concluso nei giorni scorsi al Convitto di Tortolì con la partecipazione di circa 30 ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni. Il Campus della Longevità è un progetto promosso da ITS Fondazione Blue Zone in collaborazione con la Cooperativa Sociale Alea e l’I.P.S.A.R. di Tortolì con il contributo della Fondazione di Sardegna.
L’integrazione è stata certamente uno degli elementi centrali di questa edizione. Insieme ai ragazzi provenienti da diverse zone della Sardegna, hanno partecipato al Campus anche due ragazzi provenienti dall’Egitto, uno dal Mali e altri due dalla Guinea. Tutto ciò grazie alla collaborazione con il Centro di accoglienza di Bonorva che ha permesso ai giovani rifugiati di vivere un’esperienza unica anche di relazione e interazione con gli altri partecipanti.
Un momento di crescita e di conoscenza sia individuale che collettiva perché tutti i partecipanti hanno avuto la possibilità di realizzare un percorso in cui l’ascolto delle storie personali è stato decisivo, al pari dei momenti laboratoriali, per un percorso formativo unico nel suo genere in Sardegna. Integrazione anche dal punto di vista sociale perché i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato al campus avevano alle spalle contesti familiari molto diversi. La relazione, quindi, è stato un altro degli elementi cardine per portare i giovani a conoscersi profondamente, vincendo anche le paure iniziali.
Tanti momenti di condivisione, dunque, con il grande cappello della longevità a fare da collante grazie a una serie di laboratori destinati ad accrescere la cultura della longevità, della salute, di uno stile di vita sano e di una dieta basata su ricette e cibi della tradizione locale.
Dieci giorni di condivisione totale, con la presenza di due educatori che hanno costantemente vigilato sulle attività svolte dai ragazzi. Per molti di loro è stata anche la prima vacanza lontani dalla famiglia e questo ha consentito ai partecipanti di esprimere al massimo le proprie potenzialità, vincendo paure e timidezze iniziali. Alla fine grandi abbracci e qualche lacrima per la fine di una vacanza davvero speciale dove si è parlato anche di ambiente (grazie alla giornata di pulizia della spiaggia e del mare di Girasole realizzata insieme ai volontari dell’associazione Il Triangolo) e di cultura, senza dimenticare l’innovazione e la tecnologia.
Anche quest’anno i laboratori di robotica educativa, applicati al cibo, hanno avuto uno straordinario successo, una disciplina che serve anche ad accrescere la conoscenza delle materie STEAM, ovvero Scienza, Tecnologia, Arte, Ingegneria e Matematica. Senza dimenticare la tradizione, con i laboratori di cucina dedicati alle ricette della longevità e alla preparazione dei piatti strettamente legati al territorio: dalla pasta fresca, con i culurgiones a farla da padrona, pane, formaggio, marmellate fino alla regina dei piatti italiani nel mondo: la pizza.
Insomma, i ragazzi hanno imparato a cucinare e a conoscere le materie prime dalle quali preparare le grandi prelibatezze gastronomiche sarde attraverso il divertimento e anche il confronto sulla cucina di altri paesi.
A guidare i ragazzi in cucina è stato lo chef Piergiorgio Cardia che ha curato anche la parte di ristorazione dei ragazzi che per tutto il campus sono stati coccolati dalla colazione alla cena con una serie di pietanze che hanno sempre rispettato lo stretto rapporto con le aziende del territorio.
Non è mancato il divertimento: i partecipanti hanno utilizzato al meglio gli ampi spazi del campus grazie alla presenza di un campo da calcio, un campo da pallavolo, palestra, sala bici spinning, sale ristoro e sono stati seguiti da un esperto in attività sportive per tutti i livelli. Il momento clou sono state le Olimpiadi della Longevità con una serie di sfide individuali e di squadra su una serie di discipline sportive. Infine, con un servizio transfer dedicato, hanno potuto visitare le più belle spiagge della zona, tra le quali Cea e il Lido di Orri.
(Valeria Satta)