Con l’inaugurazione del 12 aprile, il Museo Archeologico Comprensoriale di Teti ha ufficialmente riaperto le porte al pubblico, presentandosi con un allestimento completamente rinnovato e un’identità visiva contemporanea. Un progetto ambizioso che unisce tradizione e innovazione, offrendo un’esperienza di visita immersiva, accessibile e profondamente legata al territorio.

Al centro di questa rinascita, l’impegno del Comune di Teti e la visione del sindaco Costantino Tidu, che ha accompagnato l’intero percorso progettuale, guidato da un’idea chiara: fare del museo non solo un luogo di conservazione, ma uno spazio capace di “raccontare, emozionare, accogliere tutte le generazioni e tutte le sensibilità”.

“Abbiamo immaginato un museo che non si limiti a esporre reperti, ma che sappia narrare – afferma il sindaco Tidu –. Un luogo dove ogni oggetto, anche il più piccolo, diventa voce del territorio, memoria collettiva, occasione di scoperta. Un museo che si fa interprete del passato e, allo stesso tempo, guarda avanti, dialogando con il presente e progettando il futuro.”

Il nuovo allestimento valorizza il patrimonio archeologico del territorio con l’ausilio di strumenti digitali e interattivi: un sito web e una app dedicata, contenuti in realtà aumentata, audioguide multilingua che si attivano in prossimità delle vetrine, una stampante 3D per la riproduzione dei reperti. Oltre 600 reperti sono stati digitalizzati, di cui oltre 30 in 3D, secondo standard scientifici ministeriali.

“La tecnologia – aggiunge il sindaco – non sostituisce l’esperienza reale, ma la arricchisce, la amplifica, rende il museo uno spazio attivo, aperto, capace di parlare a chi visita fisicamente ma anche a chi naviga da lontano. E con questo approccio abbiamo voluto anche rafforzare il valore scientifico del nostro patrimonio, mettendolo a disposizione degli studiosi e delle comunità.”

Grande attenzione è stata riservata all’accessibilità, con soluzioni pensate per visitatori con disabilità sensoriali o motorie: videoguide in LIS, audioguide per ciechi e ipovedenti, bastoni tattili, percorsi facilitati, contenuti semplificati e una carrozzina disponibile all’ingresso.

“Volevamo un museo veramente per tutti, e per ognuno – prosegue Tidu –. L’accessibilità non è un’aggiunta, ma un principio guida. La cultura deve essere inclusiva, deve saper accogliere ogni persona, indipendentemente dalle sue condizioni.”

Il museo si configura oggi anche come spazio educativo e sociale: ospiterà laboratori per bambini e ragazzi, attività didattiche per le scuole, giochi interattivi e percorsi formativi. Un luogo dove l’archeologia si fa racconto e gioco, e dove la memoria diventa esperienza per le nuove generazioni.

“Abbiamo voluto che questo fosse un museo animato dallo spirito antico dei luoghi, ma aperto alle emozioni nuove – conclude il sindaco –. Un museo comprensoriale, che guarda oltre i confini comunali e si propone come punto di riferimento per un’intera rete territoriale di siti, musei, comunità. Insieme, possiamo costruire un’offerta culturale integrata, capace di valorizzare la Barbagia e di attrarre visitatori in cerca di autenticità e senso.”

La nuova immagine coordinata – logo, grafiche, segnaletica – rispecchia questa visione: moderna, riconoscibile, coerente con i nuovi contenuti. Il claim scelto, “Radici archeologiche, emozioni nuove”, racchiude l’essenza di un museo che non dimentica il passato, ma lo restituisce con voce viva e contemporanea.

Condividici su

App di BlueZone News

INSTALLA
×