Il Giorno del Giudizio, tratto dal romanzo capolavoro di Salvatore Satta, arriva questa sera al Teatro di Tharros per L’Estate di Mont’e Prama. Nell’opera – una produzione di Sardegna Teatro con testi e regia di Marco Spiga, della durata di novanta minuti – i personaggi sattiani riprendono vita nella Nuoro del 1914. Da Don Sebastiano a Donna Vincenza e i loro sette figli, passando per gli avventori del Tettamanzi, Fileddu, Don Ricciotti e i Corrales, una storia senza storia che si fa corpo e voce anche grazie alla traduzione in lingua sarda di Gianni Cossu, con la forza, senza tempo, delle immagini che essa è capace di evocare. Un racconto universale e toccante, di profonda umanità, che ribadisce il diritto degli sconfitti e degli apparentemente insignificanti a essere ricordati e rievocati.

 «L’opera del giurista-scrittore – afferma  Marco Spigaoffre una lunga galleria di personaggi indimenticabili e struggenti, una tale ricchezza di trame narrative che non è possibile contenere dentro una rappresentazione, c’è sempre qualcosa che esonda. La consapevolezza di questo scarto ha accompagnato lo stesso Salvatore Satta, perché la vita non si riduce ad un ritratto o ad una fotografia; neanche il cinematografo può raccontare la vita perché non sono altro che fotografie, una dietro l’altra. Mi rendo conto di quanto sia difficile fare la storia, se non addirittura impossibile. Ho dunque preferito restringere il raggio della mia esplorazione al 1913, quello che Satta definisce “l’anno della confusione”, dedicato agli eventi legati al personaggio di Ricciotti Bellisai, che è ispirato a un uomo realmente esistito e che – nella vita vera – aveva promosso una campagna elettorale, al grido rivoluzionario di: “Abbasso i ricchi!”. Intorno a questo incidente scatenante, abbiamo provato a disegnare i “ritratti” o le “fotografie” dei personaggi del libro, per offrirne una lettura personale, senz’altro parziale, ma appassionata e sincera».

Sardegna Teatro e ISRE si sono dati l’obiettivo di concorrere alla valorizzazione della lingua sarda attraverso questo progetto originale. Una sfida nella sfida, come sottolinea Gianni Cossu, autore della traduzione in sardo:  «Ogni trasposizione di un’opera letteraria paga inevitabilmente un prezzo al tradimento. A maggior ragione, come nel nostro caso, se il romanzo è così popolare e così amato. Con questa coscienza, abbiamo utilizzato il sardo in diverse varianti: il nuorese, – come ovvio e necessario -, con incursioni nelle parlate logudoresi e sassaresi. Ma anche un nuorese spurio, mischiato cioè alla lingua del mio paese d’origine, con altri accenti e altri colori. D’altra parte, la Nuoro descritta da Salvatore Satta cominciava già allora, ai primi del Novecento, a ospitare numerosi istranzos provenienti dalle diverse parti dell’isola e dunque a contaminarsi. Quel contagio mi è sempre piaciuto, i “purismi” molto meno. La lingua sarda, se vogliamo che sia parlata e viva, non deve restare chiusa nei laboratori. Nuoro, per uscire dall’isolamento di cui spesso ci lamentiamo, e che già Satta ben descrisse, ha bisogno di aperture, non di “cresuras”. Un concetto che dovrebbe valere per il mondo intero e che ricorda l’universalità del grande romanzo».

Il Giorno del Giudizio è stato premiato, da dicembre ad oggi, da un grandissimo successo di pubblico e di critica. Lo spettacolo gode del sostegno e del contributo dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico, del patrocinio del Comune di Nuoro e la collaborazione di Ilisso Edizioni e della Cooperativa Sociale Lariso.

Biglietti disponibili su https://tinyurl.com/4b9e8ppw

Intanto ieri si è registrato un nuovo successo a Tharros per l’Estate di Mont’e Prama: quattro minuti (e oltre) di applausi a fine spettacolo hanno testimoniato il grande apprezzamento e le emozioni intense trasmesse dal Coro del Teatro Lirico di Cagliari, nella serata dedicata alla maestosa composizione dei Carmina Burana di Carl Orff. L’attenta direzione del Maestro Giovanni Andreoli ha affascinato gli spettatori, mettendo in luce il talento degli artisti coinvolti. Il soprano Ilaria Vanacore, il tenore Matteo Desole e il baritono Daniele Terenzi, accompagnati dal Coro e dall’impeccabile ensemble musicale del Teatro Lirico di Cagliari, hanno dimostrato una coesione e un’energia travolgenti, contribuendo a creare un’atmosfera magica e coinvolgente.

Maggiori informazioni sul sito monteprama.it  

 

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